Cliccate qui per visualizzare normalmente la pagina (in configurazione e grafica). Se non ci riuscite, controllate che il vostro navigatore accetti JavaScript e supporti i CCS. Vi raccomandiamo un navigatore, che rispetti gli standard, come: Google Chrome, Firefox, Safari...
N [Onniscienza.] Conoscenza integrale di tutto.
F [Ciò che è vero. Onestà.] Nobile verità.
M [Suono (audizione).]
F [Fede, fiducia (verso il dhamma).]
N [Prova.]
M/N [Fede, fiducia (saddhā) + monaco (pabbajita).] Colui che adotta la vita monacale in ragione di una fede e di un fiducia profonda nel dhamma.
M Interiezione spesso pronunciata per tre volte, al termine di un insegnamento, o per sottolineare i benefici di una azione compiuta per il dhamma.
N Ciò che è pertinente ai deva.
[Assieme.]
S [Assieme (saha) + persona che mette in pratica il dhamma (dhammika).] Persona che sta nel dhamma, che si consacra al dhamma.
M [Chi torna solo una volta.] Il sakadāgāmi è colui che ha sperimentato il secondo stadio di realizzazione degli ariya. Tutt'al più nascerà una sola volta ancora nelle sfere sensoriali.
F [Quanto è realmente posseduto.]
Di una umiltà e di un rispetto completi.
F [Gruppo di nāma e rūpa.] Esistenza in sè di fenomeni fisici e mentali.
F [Realtà propria (sa) + corpi (kāya) + credenza (diṭṭhi).] Credenza nel fatto che il corpo è dotato di una propria realtà - di un sé. Solo gli ariyā hanno eliminato questo punto di vista errato, in maniera definitiva.
[Colui che è valoroso, audace, che ha dato prova di bravura e di coraggio.]
Nome dato all'etnia in cui nasce Buddha.
M/N Parte sporgente di una superficie piatta.
F [Equilibrio, regolare.]
F [Equilibrato (samā dāna); Incitamento (cetanā).] Mentalità che consiste nello sforzarsi di sviluppare degli atti, parole e pensieri in accordo con la giusta pratica del dhamma.
M [Concentrazione.]
V [Osservare (sottomettersi a).] Rispettare, prendere (un precetto). Plurale: samādhiyāma.
M [Colui che si sforza di non commettere più degli akusala. Rinunciante.] bhikkhu. Monaco. Asceta. Essere che rinuncia al mondo per consacrarsi allo sradicamento dei kilesā.
T [Rinunciante (samaṇa) + felicità (sukha).] La felicità del rinunciante.
M Novizio. Rinunciante che indossa la veste monastica e vive nel monastero. E' tenuto solo a seguire i 10 preecetti e i 75 sekhiya.
E' un bhikkhu che dà i dieci precetti. Solo un sāmaṇera può divenire bhikkhu. Ecco la ragione per la quale un laico che desideri entrare nel saṃgha deve prima ricevere i dieci precetti di sāmaṇera.
In pali | In italiano | |
---|---|---|
1 | «pānātipātā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dal nuocere alla vita altrui." |
2 | «adinnādānā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dall'appropriarmi della proprietà altrui.» |
3 | «abrahmacariyā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «;Mi asterrò da pratiche sessuali.» |
4 | «musāvādā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dal mentire.» |
5 | «surāmeraya majjapamādaṭṭhānā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dal consumare alcool e qualsiasi altro intossicante.» |
6 | «vikāla bhojanā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dal consumare cibo tra mezzogiorno (solare) e l'alba.» |
7 | «nacca gīta vādita visuka dassanā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dalla danza, dal canto, dall'udire musica, e dall'assistere a spettacoli.» |
8 | «mālā gandha vilepana dhārana mandana vibhūsanaṭṭhānā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dall'utilizzare profumi, cosmetici, come pure ornamenti (e tutto ciò che attiene alla seduzione).» |
9 | «uccāsayana mahāsayana veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dall' occupare posti che siano collocati più in alto di quelli di esseri nobili (bhikkhu, bhikkhunī o sāmaṇera più anziani di me) o posti riservati a tali esseri.» |
10 | «jātarūpa rājata paṭiggahanā veramaṇi sikkhāpadaṃ samādhiyāmi.» | «Mi asterrò dall'accettare, o dall'utilizzare dell'oro, o dell'argento (metallo e moneta).» |
F Femminile di sāmaṇera (vedere questo termine).
Dato che una bhikkhunī è necessaria per dare i precetti di sāmanerī ad una donna, questa vocazione non è più possibile.
Le donne che vivono attualmente nel paese del theravāda e che noi chiamiamo "monache" sono, di fatto, delle persone che scelgono di condurre una vita in comunità, assumendo gli otto precetti.
F [Buon (saṃ) + ottenimento (āpatti).] Fatto di ottenere qualcosa pienamente (o, per lungo tempo). Assorbimento. Fatto di assorbirsi, tramite una concentrazione molto elevata, permettendo, così, alla coscienza di fissarsi regolarmente, o lungamente su di un oggetto, come nibbāna, o un jhāna.
M [Tranquillità, serenità.] Concentrazione che apporta la calma e la limpidità. La pratica di samatha consiste nel fissare la propria concentrazione su di un unico oggetto, per ridurre i pensieri discorsivi nīvarana in un primo tempo, e sperimentare un successivo jhāna.
La sola pratica di samatha non conduce al nibbāna.
M [Buon fattore della conoscenza (magga).] Fattore di risveglio.
Vedere anche: I 7 fattori di risveglio
M [Cominità.] Comunità di bhikkhu fondata da Buddha.
La ragion d'essere del saṃgha è di veicolare il sāsana e di preservarlo. Per fare ciò, il funzionamento di questa comunità viene retto interamente dal vinaya che Buddha ha instaurato. Se non fosse avvenuto così, il suo insegnamento sarebbe sparito da molto tempo. Non avrebbe potuto, venticinque secoli dopo il parinibbāna del Beato, essere ancora portato alla conoscenza dell'umanità, nè venire praticato; e, ancora meno, realizzato.
Nota: vediamo più spesso questo termine scritto "saṃgha", piuttosto che "saṃgha". Si tratta tuttavia di un errore. In accordo con la trascrizione pali, la combinazione "san" non esiste, o si otterrebbe "sa + ngha" che darebbe una pronuncia differente (vicina a "sana").
Consultate anche la sezione "saṃgha
M [Comunità (saṃgha) + l'inizio (ādi) + il resto (sesa).] Errore grave, che richiama una riunione del saṃgha la quale necessita della minima presenza di venti bhikkhu, come anche di una procedura complessa per una nuova accettazione nel saṃgha. Il bhikkhu che ha sbagliato deve venire isolato dalla comunità, per un certo periodo (secondo determinati fattori).
Esistono tredici saṃghādisesa i cui primi cinque concernono il desiderio lubrico.
F/M [Riunione per mettersi d'accordo.] Concilio organizzato dalla comunità monastica.
T [Cosa appartenente al sa?gha.]
F [Proprietario.] Colui che possiede. Colui che controlla.
F [Buono, giusto, corretto.]
N [Buono, giusto, corretto (sammā) + sforzo, diligenza (padhāna).] Giusto sforzo. I quattro sammappadhāna costituiscono l'oggetto del sesto punto dell'ottuplice sentiero.
M [Colui che possiede la giusta conoscenza.] Buddha onnisciente, capace di insegnare agli esseri le quattro Nobili Verità (vedere: paccekabuddha).
N [Buon luogo, buon posto.]
F [Perplessità, esitazione.] Fatto di restare indecisi di fronte ad una situazione.
F Opinione generale, acconsentire. Permesso accordato dai membri del saṃgha.
F Contemplazione di tutti i fenomeni fisici e mentali, di sorta a conoscerli chiaramente.
F [Chiacchere futili, vane, stupide.]
M [Fatto di essere continuo.] Fatto di prodursi successive e successive volte, da sempre. Ciclo perpetuo di rinascite attraverso i quattro gruppi di mondi, che si dividono in trentuno sfere di esistenza.
nibbāna è l'unica esperienza che permette di liberarsene.
F [Costituzione.]
T [Causa di dukkha.] L'attaccamento.
M [Veste doppia.]
N [Pensiero, riflessione.]
F/T [Formazioni mentali. Fenomeni condizionati.]
M [Formazioni mentali (saṅkhāra) + aggregato (khandhā).] Aggregato di formazioni mentali.
M [Fenomeni condizionati (saṅkhāra) + mondo (loka).] Mondo dei fenomeni condizionati.
F [Formazioni mentali (saṅkhāra) + equanimità (upekkhā).] Equanimità verso le formazioni mentali.
N [Colloquio.] Condizionamento.
F Mantenimento (saṅkhata) + caratteristica (lakkhaṇā).] Caratteristica del mantenimento.
F [Percezione.]
M [Percezione (sañña) + aggregato (khandhā).] Aggregato delle percezioni. Fatto di riconoscere.
M [Bruciatura.]
M [Pace.] Serenità, tranquillità perfetta.
M Raccolta del cibo, con l'aiuto della ciotola, fermandosi davanti a tutte le case successive.
Questa pratica costituisce il 4° dhutaṅga.
T [Che contiene degli insetti.]
F [Soddisfazione.]
N [Persona a posto.] Individuo giusto, retto, onesto, racomandabile.
N [Insegnamento, sermone, messaggio.] Insegnamento di Buddha.
Generalmente, questo termine si riferisce a tutto ciò che ha un rapporto con l'insegnamento di Buddha, alla sua propagazione, al suo studio ed alla sua messa in pratica. Si dice anche buddha sāsana.
sāsana indica anche il periodo, durante il quale l'insegnamento di un buddha è portato a conoscenza degli esseri e praticato da essi.
[Eternità, permanenza.]
F [Attenzione.]
M [Chi ha una buona sati.] Essere realizzato nell'attenzione.
N [Attenzione (sati) + stabilirsi (paṭṭhāna).] Stabilirsi dell'attenzione. Processo che consiste nel sostenere l'attenzione su di un assieme di fenomeni successivi, al momento del loro apparire, e solo durante l'istante della loro apparizione.
L'allenamento a satipaṭṭhāna permette la realizzazione di diversi vipassanā ñāṇa,che sono delle tappe indispensabili sulla progressione della saggezza, sino al nibbāna.
M [Essere vivente.]
M [Assieme degli esseri (satta) + universo (loka).] universo dove vive l'assieme degli esseri.
Sette (7).
F Fatto di sapere scegliere ciò che è bene, con l'aiuto di una riflessione preliminare.
M arahant in vita (sino a che non si è estinto in parinibbāna).
M [Discepolo.]
N [Audizione, fatto di ascoltare.]
T Settima categoria delle regole del pātimokkha. Punto di allenamento alla condotta.
Vi sono 75 sekhiya. Essi concernono il contegno, la disciplina, il riserbo e la dignità.
M [Il resto.] Tutto il resto
T [Chi vuole sīla, samādhi e pañña.] L'individuo migliore nella (volontà, assiduità e lo sforzo) di sviluppare sīla, samādhi et pañña.
Nel sāsana de Buddha Gotama, il titolo di sikkhākāma fu attribuito al Venerabile Vénérable Rāhulā (il figlio di Buddha).
Vedere: A proposito del Venerabile Rāhulā
F Donna novizia, durante il periodo di prova, in vista di divenire bhikkhunī.
Questo allenamento dura due anni, durante i quali devono venire scrupolosamente rispettati i sei primi precetti. Lo stato di sikkhamāna è intermediario a quello di samanerī ed a quello di bhikkhunī.
N [Precetto.] Punto di condotta.
N [Virtù.] Condotta, tenuta, attitudine. Moralità. Precetto.
Supporto essenziale ad ogni pratica del dhamma. Senza un'applicazione a sīla, non si può prendere in considerazione il progresso su questa via.
M [Rito.] Pratica rituale, cerimonie, recite.
M [Condotta (sīla) + osservanza di una pratica (vata) + errore (para) + esaminare, considerare (āmāsa).] Fatto di supporre che applicare le maniere ed i comportamenti di un animale (come una vacca, un cane ) permette di liberarsi dal saṃsarā.
N Riti(sīlabbata) + avidità (upādāna).] Avidità verso i riti e le pratiche rituali.
F Donne, o ragazza che sceglie di osservare gli otto precetti, vivendo in comunità.
Rinunciando alla vita famigliare ed ai piaceri mondani, queste donne indossano la veste (ocra, rosa, arancio, o bruna, a seconda della regione) e si radono il cranio. Sono generalmente chiamate "monache", in italiano.
M/N [Virtù (sīla) + completamente, interamente (vanta).] Colui che è completamente stabilito nella virtù, nella moralità.
F Edificio di un monastero, riservato a certi compiti, come l'integrazione nelsaṃgha di un nuovo bhikkhu, o la presentazione bimensile del pātimokkha.
F [Ossario, cimitero.]
M/N [Udito. Orecchio.] // Corrente.
T [Corrente (sota) + colui che è giunto (āpanna).] Colui che è entrato nella corrente del dhamma. Essere che ha sradicato i kilesā (impurità mentali) di base, come le credenze nell'esistenza di una propria entità e dell'efficacia dei rituali.
Il sotāpana è colui che ha realizzatgo il primo dei quattro stadi, che corrispondono ai quattro tipi di ariyā. Di conseguenza, egli non può più rinascere nei mondi inferiori e conoscerà, tutt'al più, sette esistenze, tra le sfere sensoriali, prima di sperimentare il parinibbāna.
Ce qui est propre au sotāpana.
M [Quanto è pertinente a colui che è entrato nella corrente del dhamma (sotāpatti) + via (magga).] Fatto di giungere (per la prima ed unica volta) al primo stadio della realizzazione di tipo magga (sotāpana), con l'aiuto di una esperienza di nibbāna.
N [Quanto è pertinente a chi è entrato nella corrente del dhamma (sotāpatti) + frutto, beneficio (phala).] Fatto di sperimentare a lungo e con frequenza, nibbāna, per un sotāpana.
T [Perfezione.] // N [Che piace, che dona gioi.]
M [Povero, miserabile.]
M [Purezza.]
F [Purezza.]
N [Porco, maiale.]
N [Felicità, gioia, piacere, benessere, fortuna, prosperità.]
N [Vacuità.] Ciò che è vuoto.
F [Alcool.]
N [Consumazione di alcool.]
N [Ossario.]
F [Fatto di dimorare in un ossario.] Vivere circondato da cadaveri.
Questa pratica costituisce l'11° dhutaṅga.
M/N Conoscenza ottenuta tramite l'udito, la vista e la lettura.
N [Filo.] Cordicella // N [Parola che spiega il senso.] Sutta. Discussione. Parola di Buddha (o, dei suoi principali discepoli), spesso sotto forma di racconto. Questi racconti evidenziano dei punti dell'insegnamento di Buddha, dei problemi incontrati a proposito del sāsana, dei monenti chiave della vita di Buddha, di certi monaci, monache, o laici (ecc.)
Illustrati da numerose metafore, i sutta rispondono alle questioni che ognuno pone, a proposito della pratica del dhamma.
N [Parole che spiegano il senso(sutta) + porzione, parte (anta).] Seconda parte del tipiṭaka, nel quale sono radunati i discorsi di Buddha ed i dialoghi con quest'ultimo, o con i suoi grandi discepoli.
Le recite dei suttanta presentano spesso un carattere metaforico.
Autore: Monaco Dhamma Sāmi
Traduttore: Guido Da Todi
Data: 2001
Aggiornamento: 10 ottobre 2005